Buono il pesce al forno, in padella o al cartoccio, ma…la puzza

È successo a tutti almeno una volta di cucinare del pesce e di ritrovarsi nell’ambiente uno sgradevole odore che persiste per ore.

Il tutto peggiora se viviamo in un monolocale o in un piccolo appartamento, perché l’odore può aggrapparsi dappertutto, ai cappotti, alle tende, alla biancheria da letto, insomma, a tutta la casa. 

E non finisce qui: se in quel momento non abbiamo la possibilità di arieggiare, la difficoltà a debellare l’odore aumenta.

Non temere! In questo articolo ti darò alcuni consigli su come eliminare l’odore di pesce in casa (e non solo).  Troverai, infatti, alcune attività da svolgere prima di metterti ai fornelli per preparare l’ambiente in modo adeguato.

Perché il pesce puzza?

Partiamo da una curiosità: perché la puzza di pesce è così sgradevole rispetto ad altri cibi?

Dopo la pesca, il pesce può prendere un odore forte per “colpa” della trimetilammina (TMA) una sostanza volatile, prodotta dai batteri presenti su pelle e squame del pesce mano a mano che il pesce invecchia.

Quando cuciniamo il pesce, il calore volatilizza le TMA - ed altre altre ammine - e lo fa salire, andando a disperdersi nell’ambiente e producendo quel classico odore che tutti conosciamo.  

Ma ci sono ottime notizie, la scienza viene in nostro aiuto e ci dice come fare a combattere questo ingombrante compagno di stanza!  Segui il resto dei punti per scoprire come. 

Come neutralizzare l’odore di pesce?

Non molti lo sanno, ma il motivo per cui spesso il pesce viene cucinato con il limone non è solamente per insaporire ma è anche per le sue proprietà neutralizzanti.

Infatti, a livello chimico il TMA è categorizzato come base, che reagisce con gli acidi, come aceto (acido acetico) e limone (acido citrico), neutralizzandosi. Questo è uno dei motivi per cui, quando vai in ristorante, spesso dopo aver mangiato crostacei o molluschi ti vengono servite le salviettine umidificate al limone.

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4 mosse per preparare la cucina prima di accendere i fornelli

Prima di capire come cucinare il pesce senza fare odore, vorrei darti qualche consiglio su come preparare l’ambiente prima della cottura, perché è possibile agire anche preventivamente per mitigare l’odore del pesce.

  1. Asciuga il pesce: potrà sembrare banale, ma lasciare la superficie del pesce bagnata può far schizzare il liquido durante la cottura, sporcando il piano cottura e diffondendo l’odore più velocemente. 
  2. Marina il pesce: marina il pesce (limone/lime) prima della cottura, lascialo riposare in frigo per massimo 30 minuti e, successivamente, asciuga il liquido in eccesso.
  3. Chiudi le porte interne e apri le finestre: se non vuoi che l’odore circoli per tutta la casa, chiudi le porte che vanno alle altre stanze e apri le finestre della cucina in modo che l’odore possa canalizzarsi verso l’esterno.
  4. Accendi la cappa: accendi la cappa 5 minuti prima di metterti ai fornelli e lasciala accesa fino a 10 minuti dopo aver terminato la cottura. 

Come cucinare senza fare odore (o quasi)

Eccoci arrivati ora al momento della cottura. Dopo che avrai preparato bene il pesce seguendo i consigli precedenti, puoi seguire varie modalità per cuocerlo, a seconda della ricetta. 

I consigli che ti darò in questo paragrafo sono pensati per ridurre al minimo l’odore del pesce nell'ambiente, ma puoi decidere tu, sulla base del risultato che vuoi ottenere.

Cottura in forno: il metodo che genera meno odore

Riporre il pesce direttamente in una teglia oppure cucinarlo al cartoccio sono due tecniche entrambe valide per preparare il pesce al forno. 

Questo metodo di cottura fa sì che il calore e il vapore restino all’interno del forno, senza disperdersi nell’ambiente e senza provocare schizzi.

→ Quando apri lo sportello del forno, accendi la cappa in modo che possa aspirare la “nuvola” improvvisa di vapore che potrebbe uscire. 

  • Cartoccio (consigliato): pesce in foglio di carta forno/alluminio con erbe, scorza di limone e un filo d’olio. Chiudi bene il cartoccio così gli aromi restano “sigillati” e possono penetrare meglio nel pesce.
  • In teglia coperta: se preferisci non fare il cartoccio, usa una teglia con coperchio o coprila con carta forno bagnata e strizzata.
  • Aromi “filtro”: una piccola teglia d’acqua con limone/alloro sul fondo del forno aiuta a mitigare gli odori.
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Vapore

La cottura al vapore è quella più gentile e sana, poiché non brucia i grassi e genera meno odori. 

Se usi una vaporiera con cestello sui fornelli (in bambù o acciaio), centra la pentola sotto la cappa e tienila a velocità 1–2 durante tutta la cottura.

Qualsiasi sia il tipo di vaporiera che utilizzi, a fine cottura ricorda di non sollevare di scatto il coperchio o il cestello: ma aprilo di lato, verso la cappa accesa, così da aspirare eventuali odori residui. 

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Padella

È la tecnica con la quale è più difficoltoso gestire per gli odori, ma con qualche accortezza funziona benissimo. Per questo metodo di cottura, utilizzare la cappa è fondamentale

Prima di tutto asciuga bene il pesce prima di cuocerlo per minimizzare gli schizzi.

Durante la cottura, evita fiamme troppo alte per non bruciare il pesce ed evitare l’odore di bruciato ( peggio dell’odore di pesce c’è solo quello del pesce bruciato!). 

Inoltre, ti consiglio di usare coperchi con sfiato laterale o, in alternativa, le retine paraschizzi per evitare di sporcare il piano cottura.

Se opti per questo metodo di cottura, durante la cottura del pesce potresti far bollire anche dell’acqua con limone e alloro, oppure acqua e aceto per neutralizzare gli odori già dispersi nell’ambiente.   

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Il ruolo della cappa e come usarla bene

Come ho già accennato più volte nei vari paragrafi di questo articolo, la cappa è fondamentale per tutte le cotture nella lotta contro l’odore di pesce. Spesso si tende a non accenderla per cotture molto brevi, dimendicandosi poi dell’odore che potrebbe generarsi in casa anche dopo pochi minuti di cottura. 

Quindi: ricorda di accenderla SEMPRE! 

Ecco alcuni consigli su come usarla per la cottura del pesce:

  1. Accendila 5 minuti prima: in questo modo crei subito un tunnel d’aria che intercetta i primi vapori, che spesso sono i più “odorosi”.
  2. Centra la pentola o la vaporiera sotto la zona aspirante: se la pentola è decentrata, il vapore potrebbe fuoriuscire ai lati e non venire aspirato dalla cappa.
  3. Mantieni la cappa accesa 10 minuti dopo (o più se lo ritieni necessario): gli odori restano in sospensione nell’aria per alcuni minuti dopo lo spegnimento del fuoco, perciò spegnerla subito potrebbe rendere tutti i tuoi sforzi di debellare gli odori inutili.

Manutenzione dei filtri

Ti svelo subito una verità nuda e cruda: accendere la cappa avendo filtri intasati e saturi rende inutile tutto il sistema aspirante!

Infatti, ogni cappa è dotata di filtri che devono essere lavati e mantenuti puliti nel tempo per preservare la capacità di aspirare vapori e odori. Per le cappe aspiranti si tratta dei filtri antigrasso, mentre per quelle filtranti sia dei filtri antigrasso che di quelli ai carboni attivi.
(Scopri la differenza tra cappa filtrante e aspirante).

Ogni quanto vanno lavati o sostituiti? 

Se noti che i filtri sono troppo sporchi, saturi o incrostati, sostituiscili con filtri nuovi. Trovi tutti i ricambi originali o compatibili nel nostro sito FiltroCappa.it. 

Se hai difficoltà a trovare il ricambio o se la tua cappa è datata, contattaci e ti cosiglieremo il miglior filtro compatibile.

Dopo la cottura - neutralizza gli odori

Hai terminato la cottura del pesce, hai lasciato la cappa accesa 10 minuti dopo la fine della cottura, ma ancora senti odore in cucina? 

Ecco alcuni trucchetti per eliminare l’odore dopo la cottura. 

  1. Apri le finestre: se la puzza di pesce è persistente, il primo passo è aprire le finestre e arieggiare fino a che l’odore non sarà scomparso. In questo modo favorirai il ricambio dell’aria. 
  2. Fai sobbollire acqua e aceto (2 parti di acqua e 1 di aceto) o acqua con fette di limone/alloro per qualche minuto: come ormai sai, questi profumi aiutano a neutralizzare le molecole odorose nell’aria. 
  3. Ciotoline con sostanze assorbenti: disponi ciotoline con fondi di caffè o bicarbonato su vari ripiani o punti strategici della stanza. Il caffè, con la sua superficie porosa e ricca di carbonio trattiene molte molecole volatili e responsabili dell’odore, mentre il bicarbonato intrappola una parte delle particelle volatili grazie alla sua superficie fine.
  4. Lava le superfici: assicurati di lavare subito il piano, il paraschizzi, le maniglie del forno e dei mobili forno per non lasciar fissare gli odori. Puoi utilizzare detergenti aggiungendo aceto e limone che aiutano a sgrassare e a neutralizzare gli odori. 
  5. Pulisci padelle, teglie, taglieri e utensili: anche in questo caso, non lasciare padelle, cucchiai e mestoli intrisi di sugo del pesce e provvedi subito a lavarli con acqua calda e aceto o limone. Se trovi delle incrostazioni, puoi lasciarli in ammollo in acqua calda  per qualche minuto e poi procedere al lavaggio. 
  6. Elimina subito gli scarti: metti gli scarti del pesce in sacchetto chiuso e fuori casa appena possibile. Evita di lasciare lische, pelle e resti all’interno del contenitore dell’umido perché possono marcire velocemente e rendere l’odore ancora più difficile da eliminare. 
  7. Utilizza candele, incensi o spray (meglio se naturali e a base agrumata): questi metodi sono utili per nascondere l’odore, ma non lo eliminano. Ottimi per ristabilire l’armonia in casa e un odore piacevole se hai ospiti imminenti.
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Pulisci mani, utensili e frigorifero

Hai cucinato, hai debellato l’odore in casa, ma vogliamo parlare delle mani? 

Quando si pulisce il pesce e quando si cucina, può succedere che l’odore rimanga sulle mani a lungo. 

Ecco cosa fare: 

  • Saponetta in acciaio: lava le mani sotto l’acqua fredda con una saponetta speciale in acciaio inox (sì, hai capito bene) per rimuovere immediatamente i solforati responsabili del cattivo odore. Questo consiglio è valido anche per l’odore di aglio e cipolla. 
  • Succo di limone: strofina le mani con del succo di limone fresco, lascialo agire per qualche minuto e risciacqua le mani con acqua tiepida/calda. In questo modo sgrasserai le mani e laverai via l’odore di pesce. 
  • Salviettine umide al limone: al pari del lavaggio con succo di limone, anche le salviettine umidificate al limone sono efficaci per eliminare l’odore di pesce.
  • Bicarbonato: prendi un cucchiaino di bicarbonato e sfregalo tra le mani con un goccio d’acqua fino a formare una pasta che neutralizzerà gli odori. Massaggia questo composto tra le dita, risciacqua e asciuga le mani. 
  • Fondi di caffè: prendi fondi di caffè ben asciutti, strofinali tra le mani e risciacqua con sapone. I residui di caffè, essendo porosi, assorbono gli odori.
  • Dentifricio: usa una goccia di dentifricio (non al gel) e strofinala tra le mani. Anche questo potrà annientare gli odori e lasciare al loro posto una piacevole e fresca profumazione.

E gli avanzi di pesce?

Riponi gli avanzi di pesce in contenitori ermetici e mettili in frigo. Puoi anche mettere vicino una piccola ciotolina di bicarbonato che aiuta ad assorbire eventuali odori che dovessero fuoriuscire dal recipiente.

Chiedi aiuto al tecnico per la tua cappa

Dopo aver letto questo articolo avrai compreso che, con un po’ di metodo, l’odore di pesce non è più un problema così grande: basta avere qualche accortezza nella preparazione e cottura del pesce e nell’utilizzare la cappa nel modo corretto. 

Se vuoi una cappa efficiente e che riesca a debellare gli odori, assicurati di eseguire periodicamente la manutenzione e pulizia dei filtri. Questo fa davvero la differenza tra una cucina con aria pulita o viziata.

Se noti che la tua cappa non è più così efficiente o che l’aspirazione non è efficace, contattami. Cercherò di capire da dove deriva il problema e ti indicherò se è necessario sostituire qualche pezzo con un ricambio originale o compatibile.